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venerdì 22 aprile 2011

Faust football club: Avvistamenti di Ufo: un fenomeno moderno ....ma di fatto vengono riferiti da migliaia di anni. | Gli antichi astronauti: dei per il mondo antico, alieni per quello moderno.

Faust football club: Avvistamenti di Ufo: un fenomeno moderno ....ma di fatto vengono riferiti da migliaia di anni. | Gli antichi astronauti: dei per il mondo antico, alieni per quello moderno.



Avvistamenti di Ufo riportati in ogni angolo del globo. I più credono che questi incontri alieni siano un fenomeno moderno, ma di fatto vengono riferiti da migliaia di anni. Praticamente ogni civiltà umana ha avuto contatti con esseri extraterrestri. In India, Israele, i Maya e gli Aztechi. Milioni di persone in tutto il mondo credono che in passato siamo stati visitati da esseri extraterrestri. Degli alieni antichi contribuirono a forgiare la nostra storia? Da dove venivano questi "visitatori"? Dove sono andati? Torneranno?

Roswell, Nuovo Messico, Stati Uniti d'America: un tempo questa cittadina era famosa per la sua grande base aerea militare; ma nel 1947 le cose cambiano, quando un allevatore locale riferisce di uno schianto di una navicella aliena sulla sua proprietà. Diverse settimane dopo, l'esercito statunitense conferma con un comunicato stampa l'esistenza di un velivolo alieno. Il giorno dopo, clamorosamente, l'esercito cambia versione ed annuncia che quello ritrovato è un pallone metereologico. E' difficile spiegare, oggi, perché questo Ufo crash è stato insabbiato. Secondo alcuni queste informazioni manderebbero in frantumi la nostra visione del mondo. Si suppone che si sia temuto, che il rivelare la veridicità dell'incidente avesse potuto mandare in frantumi i nostri miti a cui teniamo di più, sull'origine della razza umana, sulla nostra storia, sulla nostra archeologia. Oggi, stando ad alcuni sondaggi, più della metà della popolazione mondiale crede che gli alieni siano venuti qui in passato o che vangano qui ora.

Ma cos'è che spinge così tante persone a credere?

L'universo è grande, e ci sono cose che noi non comprendiamo e probabilmente c'è vita intelligente da qualche parte.

La nostra galassia, la Via Lattea, racchiude più di cento miliardi di stelle. Nel nostro universo si ritiene che ci siano più di cento miliardi di galassie. Per tale motivo, se ogni stella fosse abbinata ad un pianeta con vita intelligente, quante civiltà aliene ci sarebbero?

Pensavamo che noi abitassimo al centro della nostra galassia, ma invece siamo due terzi verso l'esterno di una galassia a spirale. Più impariamo a conoscere l'universo che ci circonda e più ci sentiamo umili......


per saperne di più:



venerdì 15 aprile 2011

Faust football club: L'Urss e gli Ufo

          L’Urss e gli ufo

Come negli Usa e nell’occidente anche in Urss agli inizi degli anni 40 si hanno notizie di avvistamenti Ufo.
Il KGB ha tenuto segreto il tutto fino al crollo del regime comunista, per poi, dal 1994, svendere il tutto a agli altri intelligence, soprattutto alla Cia: così si è potuto sapere che nel 1965 ad Hanoi, per esempio, la contraerea sovietica aveva fatto fuoco contro un UFO in piena guerra del Vietnam e che addirittura l’UFO avrebbe risposto al cannoneggiamento con un raggio luminoso provocando duecento morti.
Lo stesso Stalin dopo il caso Roswell, iniziò ad interessarsi all’argomento incaricando lo scienziato Kurciatov di redigere una relazione.
Il risultato dello studioso è stato singolare:
"Gli UFO non sono un'arma misteriosa degli avversari occidentali dell'URSS e dunque non rappresentano un pericolo per la sicurezza della patria".
Se dunque gli UFO non erano americani e quindi terrestri, chi li guidava? Esseri di altri mondi.
Ed il tutto non andava per niente contro il credo marxista; infatti lo stesso Marx ipotizzava la possibilità dell’esistenza di intelligenze extra terrestre e anche Mao ne era convinto.
Ufficialmente, però, gli scienziati, disinformati dal regime, si erano mantenuti scettici sull’argomento, come i loro colleghi americani fino al 1967 che ha rappresentato un momento di rottura di questa linea.
Un decreto governativo del 18 ottobre, difatti, dava vita alla Commissione Cosmonautica dell’URSS, un organismo incaricato di studiare gli UFO
E nel 1979 l’Accademia delle Scienze dell’URSS realizzava uno studio statistico; L’OSSERVAZIONE DEI FENOMENI ATMOSFERICI ANOMALI IN UNIONE SOVIETICA, curato (Prof. L. M. Ghindilis, D. A. Menkov e I. G. Petrovskaya) dall’Istituto di Studi Cosmologici di Mosca sulla base dei dati raccolti fra il 1959 e il 1979 dal Prof. Zhigel.
Così si arriva al 1989, le segnalazioni aumentano a dismisura, e il crollo del regime sancisce la definitiva accettazione in ambito scientifico e sociale dell’argomento.
ANSA 4 FEBBRAIO 2003

Ufo Gli Alieni esistono pubblicati i documenti del KGB

MOSCA - Dei documenti segreti del KGB attestano ufficialmente avvistamenti di astronavi aliene in Russia per la prima volta dopo la caduta dell'Urss. Il quotidiano 'Komsomolskaya Pravda'' ha iniziato la pubblicazione dei relativi archivi del Kgb, consegnati nel 1991 al cosmonauta Pavel Popovic presidente della Associazione Ufologica Panrussa che da tempo li aveva richiesti, e da questi confidati al giornale.
Secondo il primo rapporto pubblicato dalla 'Komsomolskaya Pravda', nel giugno del 1989 tre astronavi aliene sorvolarono il poligono atomico di Kapustin Jar nella regione di Astrakhan, nella Russia meridionale.
Le astronavi, a forma di disco del diametro di 4-5 metri con una cupola luminosa - avvistate dai militari, tra cui ufficiali e sottufficiali che riferirono ad un agente del Kgb sul posto - si avvicinavano e allontanavano e nel momento in cui erano piu' vicine si trovarono ad un'altezza da terra tra 20 e 60 metri.
E ad un certo punto, secondo le testimonianze dei militari che erano ad una distanza di circa 300 metri dagli Ufo, questi scattarono apparentemente delle 'foto' del poligono emettendo un forte raggio di luce.
Il comando del poligono fece decollare un caccia per intercettare gli Ufo, ma senza pero' riuscirci in quanto le astronavi si allontanavano rapidamente ad ogni tentativo di contatto.


              
       da: Faust Football Club.blogspot.com

                I buchi neri


Nella relatività generale si definisce buco nero un corpo celeste estremamente denso, dotato di un'attrazione gravitazionale talmente elevata da non permettere l'allontanamento di alcunché dalla propria superficie. Questa condizione si ottiene quando lavelocità di fuga dalla sua superficie è superiore alla velocità della luce. Un corpo celeste con questa proprietà risulterebbe invisibile e la sua presenza potrebbe essere rilevata solo indirettamente, tramite gli effetti del suo intenso campo gravitazionale. Fino ad oggi sono state raccolte numerose osservazioni astrofisiche che possono essere interpretate (anche se non univocamente) come indicazioni dell'effettiva esistenza di buchi neri nell'universo. Il termine "buco nero" è dovuto al fisico John Archibald Wheeler (in precedenza si parlava di dark star o black star).

Formazione dei buchi neri

Verso il termine del proprio ciclo vitale, dopo aver consumato tramite fusione nucleare il 10% dell'idrogeno trasformandolo in elio, nel nucleo della stella si arrestano le reazioni nucleari. La forza gravitazionale, che prima era in equilibrio con la pressione generata dalle reazioni di fusione nucleare, prevale e comprime la massa della stella verso il suo centro.
Quando la densità diventa sufficientemente elevata può innescarsi la fusione nucleare dell'elio, in seguito alla quale c'è la produzione di litio, azoto e altri elementi (fino all'ossigeno e al silicio). Durante questa fase la stella si espande e si contrae violentemente più volte, espellendo parte della propria massa. Le stelle più piccole si fermano ad un certo punto della catena e si spengono, raffreddandosi e contraendosi lentamente, attraversano lo stadio di nana bianca e nel corso di molti milioni di anni diventano una sorta di gigantesco pianeta. In questo stadio la forza gravitazionale è bilanciata da un fenomeno quantistico, dettopressione di degenerazione, legato al principio di esclusione di Pauli. Per le nane bianche la pressione di degenerazione è presente tra gli elettroni.
Se invece il nucleo della stella supera una massa critica, detta limite di Chandrasekhar pari a 1,4 volte la massa solare, le reazioni possono arrivare fino alla sintesi del Ferro. La reazione che sintetizza il ferro per la formazione di elementi più pesanti è endotermica, richiede energia invece che emetterne, quindi il nucleo della stella diventa una massa inerte di ferro e non presentando più reazioni nucleari non c'è più nulla in grado di opporsi al collasso gravitazionale. A questo punto la stella subisce una contrazione fortissima, che fa entrare in gioco la pressione di degenerazione tra i componenti dei nuclei atomici. La pressione di degenerazione arresta bruscamente il processo di contrazione, ma in questo caso può provocare una gigantesca esplosione, detta esplosione di supernova di tipo II .
Durante l'esplosione quel che resta della stella espelle gran parte della propria massa, che va a disperdersi nell'universo circostante; quello che rimane è un nucleo estremamente denso e massiccio. Se la sua massa è abbastanza piccola da permettere alla pressione di degenerazione di contrastare la forza di gravità si arriva ad una situazione di equilibrio: si forma unastella di neutroni.

Probabile aspetto di un buco nero, se posto davanti ad uno sfondo ricco di stelle. Da notare la luce distorta dalla gravità e l'orizzonte degli eventi. Il buco è pensato con una massa pari a dieci volte quella delSole, e visto da 600 km di distanza. In questa posizione sarebbe necessaria un'accelerazione pari a 4×108gper mantenere il distacco costantemente.
Se la massa supera le tre masse solari (limite di Volkoff-Oppenheimer) non c'è più niente che possa contrastare la forza gravitazionale; inoltre, secondo la Relatività generale, la pressione interna non viene più esercitata verso l'esterno (in modo da contrastare il campo gravitazionale), ma diventa essa stessa una sorgente del campo gravitazionale, rendendo così inevitabile il collasso infinito.
A questo punto la densità della stella morente, ormai diventata un buco nero, raggiunge velocemente valori tali da creare uncampo gravitazionale talmente intenso da non permettere a nulla di sfuggire alla sua attrazione, neppure alla luce: si ha una curvatura infinita dello spaziotempo, che può far nascere dei cunicoli all'interno di buchi neri in rotazione. Alcuni scienziati hanno così ipotizzato che, almeno in linea teorica, è possibile viaggiare nel passato, visto che i cunicoli collegano due regioni diverse dello spaziotempo.
A causa delle loro caratteristiche, i buchi neri non possono essere "visti" direttamente ma la loro presenza può essere ipotizzata a causa degli effetti di attrazione gravitazionale che esercitano nei confronti della materia vicina e della radiazione luminosa in transito nei paraggi o "in caduta" sul buco.
Esistono anche altri scenari che possono portare alla formazione di un buco nero. In particolare una stella di neutroni in unsistema binario può rubare massa alla sua vicina fino a superare la massa di Chandrasekhar e collassare. Alcuni indizi suggeriscono che questo meccanismo di formazione sia più frequente di quello "diretto".
Un altro scenario permette la formazione di buchi neri con massa inferiore alla massa di Chandrasekhar: anche una quantità arbitrariamente piccola di materia, se compressa da una gigantesca forza esterna, potrebbe in teoria collassare e generare un orizzonte degli eventi molto piccolo. Le condizioni necessarie potrebbero essersi verificate nel primo periodo di vita dell'universo, quando la sua densità media era ancora molto alta, a causa di variazioni di densità o di onde di pressione. Questa ipotesi è ancora completamente speculativa e non ci sono indizi che buchi neri di questo tipo esistano o siano esistiti in passato.

Caratteristiche dei buchi neri


La caratteristica fondamentale dei buchi neri è che il loro campo gravitazionale divide idealmente lo spaziotempo in due o più parti, separate fra di loro da un orizzonte degli eventi. Un'informazione fisica (come un'onda elettromagnetica, o una particella) potrà oltrepassare un orizzonte degli eventi in una direzione soltanto. Nel caso ideale, e più semplice, di un buco nero elettricamente scarico, e non rotante (buco nero di Schwarzschild), esiste un solo orizzonte degli eventi, che è una sfera centrata nell'astro, e di raggio pari al raggio di Schwarzschild, che è funzione della massa del buco stesso. Una frase coniata dal fisico John Archibald Wheeler, un buco nero non ha capelli, sta a significare che tutte le informazioni sugli oggetti o segnali che cadono in un buco nero vengono perdute, ad eccezione di tre fattori: massa, carica e momento angolare. Il corrispondente teorema è stato dimostrato da Wheeler, il quale è anche colui che ha dato il nome a questi oggetti astronomici.
In realtà un buco nero non è del tutto nero: esso emette particelle, in quantità inversamente proporzionale alla sua massa, portando ad una sorta di evaporazione. Questo fenomeno, dimostrato nel 1974 per la prima volta dal fisico Stephen Hawking, è noto come radiazione di Hawking ed è alla base della termodinamica dei buchi neri. Alcune sue osservazioni sull'orizzonte degli eventi dei buchi neri, inoltre, hanno portato alla formulazione del principio olografico.
Altri effetti fisici sono associati all'orizzonte degli eventi, in particolare per la relatività generale il tempo proprio di un osservatore in caduta libera appare più lento all'aumentare del campo gravitazionale fino ad arrestarsi completamente sull'orizzonte. Quindi un astronauta che stesse precipitando verso un buco nero percepirebbe di impiegare un tempo infinito e, se potesse sopravvivere all'enorme gradiente del campo gravitazionale, non percepirebbe nulla di strano all'avvicinarsi dell'orizzonte; al contrario un osservatore esterno vedrebbe i movimenti dello sfortunato astronauta rallentare progressivamente fino ad arrestarsi del tutto quando raggiunge il raggio di Schwarzschild.
Al contrario degli oggetti dotati di massa i fotoni non vengono rallentati o accelerati dal campo gravitazionale del buco nero, ma subiscono un fortissimo spostamento verso il rosso (in uscita) o verso il blu (in entrata). Un fotone che nascesse esattamente sull'orizzonte degli eventi, diretto verso l'esterno del buco nero, subirebbe un tale spostamento verso il rosso da allungare all'infinito la sua lunghezza d'onda (la sua energia diventerebbe quindi pari a zero).
A tutt'oggi non è possibile conoscere lo stato della materia interna di un buco nero, le leggi stesse che regolano la fisica all'esterno dell'orizzonte degli eventi perdono validità in prossimità del buco nero.
Uno degli oggetti nella Via Lattea candidati ad essere un buco nero è una sorgente di raggi X chiamata Cygnus X-1. Viene ipotizzato che enormi buchi neri (di massa pari a milioni di volte quella del sole) esistano al centro delle galassie, come nella nostra e nella galassia di Andromeda.

   

Hitler e la tecnologia aliena. | Gli antichi astronauti: dei per il mondo antico, alieni per quello moderno.

Hitler e la tecnologia aliena. | Gli antichi astronauti: dei per il mondo antico, alieni per quello moderno.

Fra il 1939 ed il 1945, anni in cui nel Vecchio Continente divampavano alte le fiamme dellaseconda guerra Mondiale, la Germania possedeva le forze armate tecnologicamente più avanzate al mondo; armi come l'aereo a reazione, i bombardieri di precisioni ed i missili guidati, tutti progettati con un unico scopo: aiutare i nazisti ed il loro leader, Adolf Hitler, a conquistare rapidamente l'Europa e a creare il Terzo Reich, o impero destinato alla fine a dominare il mondo.
I tedeschi svilupparono la bomba V1 e V2. La V1, sviluppata dall'azienda tedesca Gerhard-Fieseler-Werke nei primi anni quaranta ed utilizzato dalla Wehrmacht nell'ultima fase della seconda guerra mondiale, prende il nome dalla parola Vergeltungswaffen a cui è sommato il numero 1, che tradotto dal tedesco significa "Arma di rappresaglia 1"; fu così ribattezzata da Joseph Goebbels a fini di propaganda. La V1 univa le caratteristiche di un aereo a quelle di una bomba aeronautica e si può considerare il primo esempio di missile da crociera .La V2 fu un precursore dei missili balistici utilizzato dalla Germania durante le ultime fasi della seconda guerra mondiale, in particolare contro Gran Bretagna e Belgio. La sigla V2 sta per Vergeltungswaffe 2, (arma di rappresaglia 2 in tedesco, da un'idea di Joseph Goebbels) per fini di propaganda. Il missile era designato dai suoi progettisti come A4 (Aggregat 4).Già dal 1927, i membri della Società tedesca sui razzi iniziarono i primi test sui razzi a combustibile liquido. Nel 1932, la Reichswehr (la Difesa Nazionale Tedesca) si interessò degli sviluppi di questi test soprattutto per il settore militare, e una squadra condotta dal Generale Walter Dornberger rimase molto impressionata dal test di un vettore progettato e costruito da Wernher von Braun. Nonostante le caratteristiche di questo primo razzo fossero molto limitate, Dornberger riuscì ad intuire la genialità di von Braun e quindi lo spronò ad entrare nell'esercito al fine di continuare lo sviluppo delle sue ricerche.
Von Braun accettò, così come fecero molti altri membri della società. Nel dicembre del 1934, ebbe un altro successo con il missile A-2, un piccolo razzo con motore ad etanolo e ossigeno liquido.
Dal 1936, il gruppo capitanato da von Braun si concentrò sulla costruzione dei successori del razzo A-2, l'A-3 e l'A-4. Quest'ultimo era un progetto che prevedeva un portata di ben 200 km con una traiettoria che lo portava ai limiti dello spazio circumterrestre (circa 80 km) con un carico di circa una tonnellata. Questi risultati erano stati permessi anche dal miglioramento dei motori fatta da Walter Thiel. Nel 1943, con la necessità di testare l'A-3 e poi successivamente l'A-4, era ormai chiaro che i progetti di von Braun stavano diventando realtà, così il Generale Dornberger, sotto consiglio della madre di von Braun, trasferì il team da Kummersdorf (vicino a Berlino) verso una piccola città, Peenemünde, sull'isola di Usedom (litorale baltico della Germania), per fornire una migliore infrastruttura tecnica/logistica per i test ed ottenere anche una maggiore segretezza.....
per saperne di più
http://anticoastronauta.blogspot.com/2011/04/hitler-e-la-tecnologia-aliena.html
C’e vita nell’Universo oltre a quella a noi conosciuta?


NGC 4414, una tipica galassia spirale nella costellazione della Chioma di Berenice; possiede un diametro di circa 17.000 parsec e dista circa 20 milioni di parsec da noi. Hubble Space TelescopeNASA/ESA.


15 Aprile 2011. Nei tanti pianeti extra-solari che ci sono nella nostra Galassia, la Via Lattea,ed in altre Galassie dell'Universo (più di cento miliardi, ciascuna con centinaia di miliardi di stelle, quindi diverse Galassie per ogni singolo abitante del nostro piccolo pianeta, la Terra), è possibile che (se si sono verificate le stesse condizioni che hanno generato la vita sulla Terra)  vi sia vita, anche se verosimilmente forme di vita diverse da quella che noi oggi conosciamo. Se dovessimo cercare una vita extraterrestre, dove dovremmo cercare? E' molto probabile che anche nella nostra Via Lattea, dove ci sono stelle molto più vecchie del Sole, che ha circa cinque miliardi di anni (ed è classificata come una nana gialla media, con una temperatura superficiale di 5507 °C, caratteristica che le conferisce un colore bianco, che però appare giallo a causa dello scattering dell'atmosfera terrestre), ci potrebbero essere delle stelle, di circa dieci miliardi di anni e più, in cui è possibile trovare dei  pianeti che potrebbero ospitare delle civiltà anche molto più avanzate della nostra, in quanto molto più vecchie della nostra. Un pianeta abbastanza simile alla Terra, per esempio, si trova a venti anni luce da noi (studiando i movimenti della stella Gliese 581, una delle 100 stelle più vicine a noi, situata a 20 anni luce di distanza, i ricercatori hanno individuato un pianeta grande circa il 50% in più della nostra Terra e con una massa 5 volte superiore. E’ 14 volte più vicino alla sua stella rispetto alla distanza Terra-Sole, un anno su questo remoto pianeta dura appena 13 dei nostri giorni, ma la stella che lo illumina, un nana rossa, ovvero una stella molto più fredda del nostro Sole, questo posiziona la “zona abitabile”, ovvero la zona di spazio vicino a una stella che offre le migliori condizioni di temperatura per la vita, esattamente dove orbita questo pianeta, che quindi potrebbe avere oceani di acqua senza il rischio che evaporino o si congelino). Cioè la luce  di questa stella impiega venti anni ad arrivare sino a noi. Supponendo che l'uomo, in futuro, riuscisse a costruire un vettore che possa viaggiare ad una velocità prossima a quella della luce (circa 300.000 km/sec), ci impiegheremmo venti anni per raggiungerlo, ed oggi, purtroppo, la nostra civiltà non è in grado di costruire un simile vettore che possa raggiungere tale velocità,  rendendo proibitivo, di fatto, viaggiare da un sistema solare all'altro; non è possibile, quindi, con la tecnologia oggi posseduta dall'uomo, che si limita ad effettuare con le sue più veloci navicelle  spaziali viaggi nello spazio solo in linea retta, cioè da un punto A ad un punto B posti su un piano dello spazio, valicare il limite del nostro sistema solare  e raggiungere in tempi ragionevolmente brevi (si consideri che l'aspettativa di vita di un cittadino Europeo è di circa 80 anni) un altro sistema solare dove trovare un pianeta abitabile. Forse, in futuro, sarà possibile viaggiare  da un sistema solare dell'Universo ad un altro  solo se saremo in grado di viaggiare nello spazio-tempo. Siamo ancora lontani oggi, purtroppo, dai viaggi spaziali che ci possano consentire di lasciare il nostro sistema solare e dirigerci verso mondi in cui verosimilmente si sono sviluppati forme di vita come la nostra; ragionare in questi termini oggi rientra nel campo della fantascienza. Alla domanda se siamo davvero soli nell'Universo non è possibile ancora dare una risposta. Ci possiamo solo limitare a riflettere e considerare che, tenuto conto della vastità dell'Universo e delle centinaia di miliardi di Galassie che lo popolano, è impossibile che la vita non si sia formata su un altro pianeta simile alla terra.

                         
                                                                
Articolo del blog: "Gli Antichi Astronauti" di Francesco Toscano.